Tipi di multa
In genere le multe che possono prendere gli automobilisti sono tra le più varie, come sappiamo: ad esempio transito non autorizzato in zona ZTL (a Roma è un classico: per inciso, sono in collaudo dal mese di marzo nuovi dispositivi di rilevazione nella zona del Tridente), multe con autovelox, passaggio con il rosso, multe con sistema tutor (specie sulle autostrade), guida con il cellulare, divieto di sosta. DI sicuro la multa per eccesso di velocità è una delle multe più diffuse e temute dagli automobilisti, specialmente quelli che hanno il piede facile sull’accelleratore; e allora è davvero il caso di approndire un po’ meglio la questione, cercando di capire quando si possa contestare una multa con autovelox – e a quali condizioni.
Cos’è l’autovelox
L’autovelox è un dispositivo elettronico per misurare la velocità dei veicoli su strada, realizzato per la prima volta da un’azienda di Firenze da cui ha preso il nome commerciale con cui è noto. Ne esistono di vari modelli, ma la prima distinzione da fare è quella tra autovelox fissi (che vengono segnalati preventivamente, e sono fissati in alcune zone) e autovelox mobili (che sono quelli montati sui treppiedi che vediamo spesso in dotazione alle pattuglie della polizia stradale). Ai sensi di un recente Decreto Legge (il n. 117 / 2007), sia la presenza degli uni che degli altri deve essere obbligatoriamente segnalata all’automobilista.
Multe con autovelox
La multa per eccesso di velocità accertata con autovelox avviene con una raccomandata che viene inviata all’automobilista qualche mese dopo la rilevazione, direttamente all’indirizzo di residenza; la sorpresa in questi casi è grande, sia perchè l’importo da pagare non è poco, sia perchè potrebbero anche togliere punti dalla patente dell’automobilista, con possibilità di ritiro della stessa per le violazioni più gravi. Il più delle volte siamo noi stessi ad ammettere le nostre colpe e a pagare senza pensarci troppo, ovviamente – tuttavia può accadere che l’accertamento non sia valido. In questo caso, è possibile contestarlo.
Vediamo nel dettaglio quando e come stabilire se la contravvenzione è legittima e/o se è il caso di rivolgersi ad un Giudice per farne dichiarare l’annullamento.
Cosa non fare
Per non prendere multe del genere o ridurre le possibilità, comunque, si consiglia caldamente di non utilizzare rilevatori, intercettatori o app che segnalino la presenza di autovelox o tutor in tempo reale durante la guida (non sono legali, inclusi quelli che si installano sulle vetture), poi c’è il consiglio banale ma sempre valido di rispettare scrupolosamente i limiti segnalati, controllare nel percorso da fare prima di partire se ci siano autovelox (il sito della Polizia li riporta), sfruttare il buonsenso ed evitare di andare di corsa: il pericolo è per la nostra incolumità, e ovviamente anche per quella delle altre persone che saranno in strada in quel momento. Se la multa vi è stata fatta ingiustamente, ovviamente, le cose cambiano.
Come contestare la multa
Prima di pagare (dopo aver pagato ormai è andata, come si suol dire), leggi attentamente la tua multa e cerca di capire da solo se ci siano elementi adeguati per procedere al ricorso oppure no. Il rischio dei ricorsi andati male, infatti, finirà per far raddoppiare l’importo della tua multa, per cui dovrai sempre farlo in assoluta buonafede ed assumendoti il rischio di ciò che stai facendo. Non c’è dubbio, a questo punto, che possa davvero convenire pagare, il più delle volte; non per altro, ma se l’infrazione è piccola tanto vale spendere quelle 60-70 euro e fare più attenzione la prossima volta. Vincere il ricorso per una multa non è affatto semplice, e sono tantissimi i fattori che devono essere considerati – motivo per cui in molti casi troviamo degli studi legali specializzati in questo genere di attività, che potranno aiutarti a fare ricorso a norma di legge consigliandoti nel modo più opportuno.
Facendo una preanalisi del verbale gratuita e non vincolante da parte di un avvocato eventualmente disponibile, è possibile evitare di perdere inutilmente tempo e soldi con un ricorso che, per mancanza di presupposti adeguati, probabilmente non andrebbe in porto in nessun caso. Se il ricorso viene accettato per le multe emesse dal Comune di Roma e dai comuni limitrofi sarà in genere possibile optare per la stesura gratuita del ricorso al Giudice di Pace che, con discrtea probabilità, finirà per accogliere le motivazioni.
In genere gli interlocutori a cui rivolgersi per fare ricorso sono i seguenti:
- le associazioni di consumatori;
- gli studi legali abilitati;
- il Giudice di Pace;
- il Prefetto
Motivi classici per non pagare (in modo legittimo)
Anche se poi dipende dal caso specifico, motivi legittimi di ricorso possono essere i seguenti:
- Impianto di autovelox non installato su un lato autorizzato della strada
- classificazione errata di strade
- segnaletica relativa alla circostanza poco chiara, illeggibile o mancante
- postazione della polizia che ha fatto la multa non abbastanza visibile
- autovelox non tarato correttamente (i controlli vanno effettuati dagli enti una volta all’anno, e sono certificabili)
Requisiti autovelox
Perchè la multa sia valida è che necessario che l’autovelox sia:
- Omologato dal Ministero dei Trasporti;
- Segnalati in maniera molto evidente agli automobilisti;
- Tarati
- collaudati
- verificati;
- Riconoscibili anche di notte;
- Ovviamente utsati solo dagli organi di polizia stradale
- La segnaletica deve essere sistemata a una distanza adeguata, ad esempio 80 metri prima sulle strade urbane, 250 m su quelle extraurbane e sulle autostrade, 150 m sulle extraurbane secondarie e sulle strade a scorrimento veloce
Attenzione che in molti casi se il ricorso al prefetto, in particolare, non dovesse andare in porto, c’è il rischio che si debba pagare l’importo della multa raddoppiata, motivo per cui molti automobilisti sono spinti a pagare subito e non pensarci più.